Non possiamo fingere che l’epidemia ci abbia danneggiato tutti allo stesso modo. La crisi economica che stiamo attraversando rischia di lacerare un tessuto sociale già compromesso e di accentuare le disparità generazionali nel nostro Paese.
Oggi, davanti alle previsioni di tracollo dell’economia globale che lasciano intravedere gli impatti dell’attuale crisi, di certo maggiori rispetto a quelli della grande recessione, possiamo comprendere chiaramente i costi socio-economici che ci attendono. Da qui la necessità di scongiurare il rischio di un aumento delle diseguaglianze tra generazioni.
Per tali ragioni, c’è bisogno di un “Piano Nazionale per i Giovani” che ridia spazio e definisca una nuova prospettiva per i giovani nella società per affrontare quella che ormai tutti definiscono una “emergenza giovani” nel nostro Paese, un fenomeno con radici diverse, non riconducibili soltanto all’attuale crisi economica e sociale.
Chiediamo che le istituzioni ai vari livelli, nazionale, regionale e territoriale, stabiliscano piani pluriennali di politiche volte a raggiungere specifici obiettivi di sostegno alle giovani generazioni e per la crescita del Paese, coordinate con le strategie pluriennali stabilite su base europea e internazionale.
Nello specifico, in materia di Welfare e Politiche sociali chiediamo di:
- prevedere un “Bonus giovani genitori” per genitori di età non superiore a 41 anni indipendentemente dalla titolarità di un rapporto di lavoro o perdita di tale titolarità, purché iscritti ai Centri per l’impiego. Nel caso di presenza di figli disabili all’interno del nucleo familiare,valutare l’estensione della misura a prescindere dalla minore età del figlio a carico.
- Garantire sostegno alle famiglie e alle donne con figli minori di 12 anni con innalzamento della durata massima di 30 giorni ad almeno 40 giorni di cui poter usufruire nell’arco temporale di 6 mesi per il congedo per genitori con figli minori di 12 anni e innalzamento della soglia dell’indennità prevista, pari ora al 50%. Si propone, inoltre di estendere la misura al genitore lavoratore dipendente del settore privato per i figli di età non superiore a 14 anni, alzando così la soglia dei 12 anni prevista dalla norma.
- Regolamentare in modo maggiormente determinato il lavoro agile al fine di tutelare compiutamente i lavoratori che vi ricorrono cercando di chiarire la flessibilità che, a seconda delle prestazioni di lavoro svolte, può essere accordata agli stessi.
- Attuare misure di Welfare secondario mediante strumenti – in genere la contrattazione collettiva territoriale e il contratto di rete – che permettono alle imprese collocate nel medesimo territorio di sommare le proprie conoscenze e risorse economiche per favorire e sostenere la loro implementazione anche con il coinvolgimento di una molteplicità di soggetti pubblici e privati anch’essi presenti sul territorio di riferimento.
- Incentivare le imprese ad aderire a Fondi di formazione interprofessionali ed investire sulla formazione dei propri dipendenti.
- Ampliare la platea di coloro che rientrano nelle categorie ritenute “prioritarie” per il Fondo acquisto prima casa anche al lavoratore tipico under 35 che potrebbe avere delle difficoltà nell’ottenere la concessione del mutuo da un istituto di credito bancario
In materia di Cittadinanza attiva, Servizio Civile e Volontariato chiediamo:
- l’incremento delle risorse per il Servizio Civile il per triennio 2021-2023;
- La stabilizzazione delle risorse in Legge di Stabilità per un contingente minimo di 50.000 giovani volontari in Servizio Civile ogni anno.
- Di prevedere e istituire uno strumento di consultazione tra i giovani che, nell’ambito del processo di innovazione digitale delle PP.AA., può sfociare nella creazione di un luogo di confronto online su una piattaforma digitale giovanile per avere a propria disposizione il mezzo attraverso il quale esercitare la propria cittadinanza in modo attivo.
- L’estensione del diritto di voto per i cittadini c.d.” fuori sede” nel luogo in cui hanno la dimora:per elezioni nazionali ed europee si potrebbe prospettare il voto per corrispondenza; per le elezioni comunali, se si tratta di studenti fuori sede, le Università possono creare un registro dove condividere i dati degli iscritti con l’anagrafe comunale in modo da individuare gli aventi diritto al voto.
- l’istituzione di una Consulta dei Giovani obbligatoria e permanente in ogni Comune italiano;
- l’estendere i fondi destinati all’innovazione anche per un intervento specifico che riguardi i progetti di innovazione degli ETS con lo scopo di aumentare l’efficacia e la pervasività delle azioni intraprese dalle formazioni sociali.
- Un’intervento economico a sostegno del Terzo Settore, in quanto è in questo ambito che si esprime l’inclusione sociale con i conseguenti risvolti di natura educativa e di sviluppo dei singoli e delle comunità.
- L’avvio di un iter legislativo che preveda la costituzione di un fondo ad hoc per il finanziamento strutturale delle organizzazioni giovanili, i cosiddetti “operating grants”. Il finanziamento, concesso a fondo perduto su base annuale o triennale, non dovrebbe essere legato ad un singolo progetto ma ad un piano di attività generali che l’associazione realizza al fine di favorire e promuovere la partecipazione attiva ed il protagonismo giovanile nella vita sociale, culturale e democratica del Paese. Lo stanziamento iniziale per l’anno 2021 potrebbe essere di 60 milioni di euro.