Carissimi tutti,
vi ringrazio molto per l’invito a questa bella iniziativa che si inserisce nel panorama delle celebrazioni dei Trattati di Roma.
vi ringrazio molto per l’invito a questa bella iniziativa che si inserisce nel panorama delle celebrazioni dei Trattati di Roma.
Sono rammaricato di non poter intervenire a causa di impegni istituzionali precedentemente fissati, che richiedono la mia presenza altrove. Ci tengo tuttavia a condividere con voi questo breve messaggio di saluto che mi permette di esprimere la partecipazione e l’attenzione – non solo simbolica – ai due temi fondamentali di questa iniziativa: i giovani e l’Europa.
Il nostro continente vanta la presenza di oltre 90 milioni di giovani, che rappresentano una delle maggiori risorse per il futuro della società! L’Unione Europea e i suoi Stati membri devono, quindi, investire nel potenziale rappresentato dal capitale umano dei giovani in termini di competenze e creatività.
Anche se la crisi economica degli ultimi anni ha colpito i ragazzi e le ragazze in modo particolarmente duro, accentuando il divario fra chi ha maggiori opportunità e chi ne ha meno, rendendo difficile una loro partecipazione attiva alla vita sociale, la Commissione europea e gli Stati membri hanno continuato a collaborare e a programmare interventi finalizzati a dare prospettive concrete alle giovani generazioni. La strategia della Commissione europea punta allo sviluppo di numerosi ambiti promuovendo iniziative specifiche destinate ai giovani per incoraggiare l’apprendimento non tradizionale, la partecipazione e il volontariato, l’animazione socioeducativa, la mobilità e l’informazione.
Ugualmente, occorre mantenere alti i valori fondativi dell’Unione europea, sancita dai Trattati, che consentono sia di creare condizioni sociali dignitose, sia di preservare la pace, di promuovere la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché di continuare ad intrattenere rapporti commerciali liberi da vincoli eccessivi che facilitino lo sviluppo delle economie locali e, non da ultimo, la mobilità lavorativa transnazionale.
I giovani devono poter crescere in comunità inclusive, fondate proprio su valori democratici europei, sullo Stato di diritto che salvaguardi la tolleranza, la diversità, il rispetto reciproco e che promuova la loro inclusione. Le politiche per la gioventù non posso operare in modo isolato: la collaborazione e la complementarità con altre politiche dell’istruzione, dell’occupazione, della formazione e della salute sono fondamentali, così come è di massima rilevanza l’interazione con altre politiche come quelle della cultura, dei media digitali, dello sviluppo sostenibile, della cittadinanza e dello sport.
Altrettanto rilevante è la partecipazione al processo del dialogo strutturato che coinvolge i giovani e responsabili politici su diversi temi, garantendo che il parere delle giovani generazioni sia preso nella dovuta considerazione nella definizione delle politiche dell’UE per la gioventù.
Per offrire a un maggior numero di giovani un’autentica prospettiva per diventare a pieno titolo membri impegnati delle loro comunità, occorre un approccio globale all’altezza della sfida da affrontare. Ciò richiede di intensificare gli sforzi e un progetto politico coerente, di mantenere iniziative che promuovano e finanzino partnership strategiche tra istituzioni e che stimolino la collaborazione intersettoriale, come ad esempio i programmi Erasmus plus e Garanzia Giovani nonché il più recente progetto – ancora in fase di definizione – di costituire un “Corpo europeo della solidarietà” facilitando e sostenendo l’impegno dei giovani nel volontariato civile.
Accanto alle misure di tipo economico devono essere rafforzati atteggiamenti culturali di condivisione dei principi e dei valori dell’Unione europea, che non deve essere vista come un’entità astratta, lontana dai bisogni dei cittadini e delle nazioni, bensì come un’opportunità che si estende oltre i confini dei singoli Paesi.
A tal proposito concludo ricordando le parole del Presidente Mattarella “L’Europa non è solo un sistema di istituzioni e di regole. L’Europa è un progetto storico, il solo che possa dare al nostro continente un ruolo da protagonista nel mondo della globalizzazione. Per questo il progetto europeo ha bisogno di aprire lo sguardo verso il futuro. L’Europa deve diventare una possibilità concreta, deve diventare un’occasione in più, soprattutto per i giovani”.
Queste sono parole di speranza e di ottimismo che mi sento di condividere in pieno e di rilanciare nelle mani delle ragazze e dei ragazzi, affinché possano rafforzare sempre di più la fiducia nelle istituzioni europee e nazionali.
Un caro saluto!
Luigi Bobba
Il nostro continente vanta la presenza di oltre 90 milioni di giovani, che rappresentano una delle maggiori risorse per il futuro della società! L’Unione Europea e i suoi Stati membri devono, quindi, investire nel potenziale rappresentato dal capitale umano dei giovani in termini di competenze e creatività.
Anche se la crisi economica degli ultimi anni ha colpito i ragazzi e le ragazze in modo particolarmente duro, accentuando il divario fra chi ha maggiori opportunità e chi ne ha meno, rendendo difficile una loro partecipazione attiva alla vita sociale, la Commissione europea e gli Stati membri hanno continuato a collaborare e a programmare interventi finalizzati a dare prospettive concrete alle giovani generazioni. La strategia della Commissione europea punta allo sviluppo di numerosi ambiti promuovendo iniziative specifiche destinate ai giovani per incoraggiare l’apprendimento non tradizionale, la partecipazione e il volontariato, l’animazione socioeducativa, la mobilità e l’informazione.
Ugualmente, occorre mantenere alti i valori fondativi dell’Unione europea, sancita dai Trattati, che consentono sia di creare condizioni sociali dignitose, sia di preservare la pace, di promuovere la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché di continuare ad intrattenere rapporti commerciali liberi da vincoli eccessivi che facilitino lo sviluppo delle economie locali e, non da ultimo, la mobilità lavorativa transnazionale.
I giovani devono poter crescere in comunità inclusive, fondate proprio su valori democratici europei, sullo Stato di diritto che salvaguardi la tolleranza, la diversità, il rispetto reciproco e che promuova la loro inclusione. Le politiche per la gioventù non posso operare in modo isolato: la collaborazione e la complementarità con altre politiche dell’istruzione, dell’occupazione, della formazione e della salute sono fondamentali, così come è di massima rilevanza l’interazione con altre politiche come quelle della cultura, dei media digitali, dello sviluppo sostenibile, della cittadinanza e dello sport.
Altrettanto rilevante è la partecipazione al processo del dialogo strutturato che coinvolge i giovani e responsabili politici su diversi temi, garantendo che il parere delle giovani generazioni sia preso nella dovuta considerazione nella definizione delle politiche dell’UE per la gioventù.
Per offrire a un maggior numero di giovani un’autentica prospettiva per diventare a pieno titolo membri impegnati delle loro comunità, occorre un approccio globale all’altezza della sfida da affrontare. Ciò richiede di intensificare gli sforzi e un progetto politico coerente, di mantenere iniziative che promuovano e finanzino partnership strategiche tra istituzioni e che stimolino la collaborazione intersettoriale, come ad esempio i programmi Erasmus plus e Garanzia Giovani nonché il più recente progetto – ancora in fase di definizione – di costituire un “Corpo europeo della solidarietà” facilitando e sostenendo l’impegno dei giovani nel volontariato civile.
Accanto alle misure di tipo economico devono essere rafforzati atteggiamenti culturali di condivisione dei principi e dei valori dell’Unione europea, che non deve essere vista come un’entità astratta, lontana dai bisogni dei cittadini e delle nazioni, bensì come un’opportunità che si estende oltre i confini dei singoli Paesi.
A tal proposito concludo ricordando le parole del Presidente Mattarella “L’Europa non è solo un sistema di istituzioni e di regole. L’Europa è un progetto storico, il solo che possa dare al nostro continente un ruolo da protagonista nel mondo della globalizzazione. Per questo il progetto europeo ha bisogno di aprire lo sguardo verso il futuro. L’Europa deve diventare una possibilità concreta, deve diventare un’occasione in più, soprattutto per i giovani”.
Queste sono parole di speranza e di ottimismo che mi sento di condividere in pieno e di rilanciare nelle mani delle ragazze e dei ragazzi, affinché possano rafforzare sempre di più la fiducia nelle istituzioni europee e nazionali.
Un caro saluto!
Luigi Bobba