Giorno: 26 Gennaio 2018

“ALLE PROSSIME ELEZIONI DIAMO VOCE AI GIOVANI!” LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST

Nello scorso fine settimana e in vista delle elezioni politiche il Forum Nazionale dei Giovani, l’unica piattaforma rappresentante oltre quattro milioni di giovani e che ho l’onore di presiedere da più di due anni, ha offerto all’intero Paese un contributo di merito promuovendo gli “Stati generali delle politiche giovanili”.

Uno sforzo, il nostro, motivato dalla consapevolezza di dover rappresentare la nostra generazione confrontandoci oggi, ancora, con partiti politici, sindacati, realtà professionali, associazioni religiose e culturali, università pubbliche e private, amministratori locali e operatori del Terzo settore.

Ma la nostra è stata anche una grande responsabilità. Per questo abbiamo promosso un confronto tra giovani e istituzioni sulle necessità e i bisogni che ancora risultano inevasi, per portare al centro del dibattito nazionale le esigenze delle giovani generazioni in un momento storico nel quale non si può più ignorare l’urgenza di elaborare sostenibili modelli sociali futuri che tengano conto anche della necessità di procedere con una rapida definizione di un sistema integrato europeo di welfare e di diritti universali.

Le nostre proposte riguardano il sostegno alle donne e alle giovani famiglie, la ridefinizione della tassazione universitaria aumentando la fascia di esenzione, l’ampliamento delle risorse e degli strumenti di diritto allo studio, la messa a punto di meccanismi per il riscatto della laurea ai fini pensionistici e la costituzione di un fondo nazionale per l’affitto.

L’Italia è un Paese che dovrebbe analizzare con attenzione la proposte dei nostri giovani, per comprendere come condurre processi partecipativi in cui nuove energie possano sentirsi incluse nella vita politica e sociale; per offrire dignità ai tanti ragazzi e ragazze che ancora oggi vivono nella precarietà; per emancipare coloro che hanno redditi miseri pur svolgendo due o tre lavori part-time riconnettendo lavoro e diritti; per occuparsi in modo serio e concreto dell’enorme erosione del patrimonio umano, intellettuale ed economico nel Mezzogiorno in una chiave mediterranea e convintamente europea; per puntare sulla formazione, la cultura e la ricerca umanistica, tecnologica e scientifica per aumentare gli standard cognitivi e la consapevolezza dei cittadini insieme alle opportunità di competere meglio in un nuovo contesto economico e sociale.

La nostra ambizione è proprio quella di sollevare una riflessione, un percorso, un dialogo sui giovani. Chi si occupa e interloquisce con questa generazione? Chi la ascolta? Al di là di tanta retorica, pochi in realtà cercano un vero contatto, anche perché i giovani chiedono e, giustamente, pretendono risposte da coloro ai quali è affidato il loro futuro.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che voglio ringraziare per le bellissime parole rivolteci, nel suo ultimo discorso di fine anno ha sollecitato tutte le forze sane del Paese a operare nella consapevolezza che gli epocali cambiamenti avvenuti negli ultimi tre decenni hanno provocato, soprattutto tra i più giovani, maggiori incertezze e difficoltà.

Invertire questa tendenza è uno sforzo che non può escludere nessuno. Non si tratta di fare scelte giovanilistiche o assolvere a un obbligo morale nei confronti di una generazione. La scommessa che siamo chiamati a vincere è quella di costruire le basi per lo sviluppo del nostro Paese, che non può non passare dalla crescita di chi dovrà governarlo e abitarlo in futuro.

La nostra generazione risente di un enorme limite di rappresentatività nelle istituzioni pubbliche, fatica a far sentire la propria voce nelle sedi sindacali, ha difficoltà ad organizzarsi per rivendicare nuovi diritti civili e lavorativi. D’altra parte, questo nostro Paese stenta a cambiare e a rinnovare le proprie articolazioni amministrative pubbliche e le realtà imprenditoriali private per consentire a nuove energie di esprimersi senza troppi vincoli ed in maniera creativa: rinnovare la nostra struttura produttiva è la premessa per favorire il merito sostenendo una competizione basata sulla qualità e sulla competenza.

Ma per riuscire è fondamentale rinnovare le forme della rappresentanza politica e sociale, consentendo ai giovani migliori di contribuire significativamente al dibattito pubblico. Ciò vuol dire, però, che il nostro impegno – quello di generazioni che via via tendono sempre più a vivere nel disincanto – non deve scemare, ma anzi deve rinnovarsi e rafforzarsi.

In tal senso il Forum Nazionale dei Giovani è uno strumento che abbiamo messo, e continueremo a mettere, al servizio esclusivo delle istanze più profonde della nostra generazione. È un lavoro importante che mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e sociali che si stanno confrontando in vista delle prossime elezioni politiche.

In questi anni, ho avuto la possibilità di comprendere meglio le difficoltà della mia generazione e di affrontare direttamente le difficili sfide che questa epoca ci ha posto innanzi. Molte altre – non lo nascondiamo a noi stessi – dovremo fronteggiarne nel futuro, consapevoli che la nostra generazione è considerata numericamente (ed elettoralmente) marginale e, quindi, è destinata ad avere meno attenzioni e meno risorse.

Ma l’entusiasmo e l’intelligenza del Forum Nazionale dei Giovani sono un patrimonio dell’Italia che mettiamo a disposizione di quanti sanno immaginare e vogliono costruire con noi il futuro dell’intero Paese. Chi è disposto ad ascoltarci?

I RINGRAZIAMENTI DELLA PORTAVOCE PER LA PARTECIPAZIONE AGLI STATI GENERALI DELLE POLITICHE GIOVANILI

Carissimi,
voglio ringraziarvi per l’importante contributo che avete profuso perchè avessero successo gli Stati Generali delle Politiche Giovanili promossi dal Forum Nazionale dei Giovani.
Un lavoro prezioso, quello prodotto tutti insieme, che ha condotto alla buona riuscita dell’evento sotto ogni punto di vista: sul versante dei contenuti proposti, su quello delle autorità intervenute, su quello della grande partecipazione di giovani provenienti da ogni parte d’Italia.Dopo due giorni di intenso lavoro e di dibattiti costruttivi, le proposte emerse sono state tante e variegate e riguardano le tematiche più vicine a noi giovani: la partecipazione delle giovani generazioni alla vita politica e sociale, la nuova organizzazione del lavoro e l’apertura di una nuova stagione di diritti, l’investimento in cultura e in alta formazione, il sostegno al Mezzogiorno unitamente all’innovazione, la costruzione di una più coesa Unione Europea dentro una cornice di cooperazione internazionale.
Sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni e dei partiti politici, dei sindacati e dell’associazionismo, della cultura dell’università e della ricerca, delle professioni e del terzo settore e ognuno ha manifestato un interesse forte e strutturato nei confronti della nostra generazione e delle questioni dirimenti che il Forum ha posto alla loro attenzione.
Per due giorni le nostre istanze sono divenute oggetto di dibattito non solo per le associazioni che aderiscono e collaborano con il FNG, ma anche per una moltitudine di enti, fondazioni e cittadini oltre che per gli organi di stampa.
Possiamo essere molto soddisfatti, ma siamo consapevoli di avere ancora molto da fare. Già da domani riprenderemo a lavorare insieme per strutturare le nostre proposte e per sottoporle ai candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo con l’obiettivo di portare i giovani al centro del dibattito politico. In tal senso attendiamo ogni contributo di merito vorrete far pervenire presso i nostri uffici.
Con determinazione, coraggio e passione raggiungeremo insieme il più alto traguardo!
A presto.
Maria Cristina Pisani
Portavoce Forum Nazionale dei Giovani

“OSCAR GREEN 2017”: LA DICHIARAZIONE DELLA PORTAVOCE MARIA PISANI E MARIA LETIZIA GARDONI, PRESIDENTE COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

“Oscar Green è il concorso nazionale promosso da Coldiretti Giovani, che ha l’obiettivo di scovare e raccontare le più incredibili storie di innovazione rurale del nostro Paese.
Giunto alla sua undicesima edizione, ha raccolto più di 10 mila esperienze di giovani che hanno deciso di restare in Italia per costruirsi qui un futuro professionale e di realizzazione personale”. A dichiararlo è Maria Letizia Gardoni, presidente Giovani Coldiretti Impresa, in occasione dell’evento che si è tenuto oggi a Roma.“Sono la dimostrazione reale di quanto sia oggi possibile e necessario costruire una nuova idea di economia e socialità – continua Gardoni – a partire dalla terra e da tutto ciò che da essa si può generare. L’export che cresce, il valore prodotto che aumenta e l’occupazione che sale, sono indicatori felici di un processo di rinnovamento, soprattutto colturale, che l’agricoltura sta testimoniando”.
Alla manifestazione “Oscar Green 2017” ha partecipato anche Maria Cristina Pisani, Presidente del Forum Nazionale dei Giovani, che ha dichiarato: “Migliorano i dati economici e parzialmente si rimargina qualche cicatrice sociale, ma rimangono intatte le ragioni per ripensare profondamente il nostro modello di sviluppo, di redistribuzione e di assistenza sociale. Il sistema, infatti, fatica ad includere quanti sono soggetti alla precarietà occupazionale che diviene precarietà esistenziale e genera non solo ritardi e problemi per la collettività, ma anche mancanza di inclusione sociale e adesione al sistema democratico e rappresentativo”.
“Serve prendere atto – prosegue Pisani – che negli ultimi trent’anni l’organizzazione del lavoro è cambiata in relazione alla globalizzazione, alla scomposizione delle filiere produttive, all’apertura dei mercati. Il nostro Paese deve qualificare maggiormente il proprio capitale umano e investire per cambiare la struttura della nostra impresa, oggi poco capace di impiegare al meglio le intelligenze e le professionalità di livello medio-alto. Dobbiamo spogliarci della retorica della meritocrazia e dell’eccellenza, per sposare politiche volte a premiare il merito e ad innalzare il livello medio dell’intera forza-lavoro. Insomma – conclude la presidente del Forum – bisogna fortemente puntare su Università e Ricerca insieme alla coalescenza e innovazione del nostro tessuto industriale e produttivo. Ringraziamo i giovani della Coldiretti per aver organizzato l’evento di oggi e siamo felici che siano una parte importante della nostra piattaforma associativa”.

OSCAR GREEN: UN TRENTENNE SU 3 VIVE CON LA PAGHETTA

Oscar Green: in occasione del “Salone della creatività made in Italy“, è stata presentata un’analisi Coldiretti/Ixè su “I giovani italiani, la vita e il lavoro” da cui è emerso che più di un trentenne italiano su tre (circa il 35 per cento) nel 2018 vive con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata.
Ma se si considerano tutti i giovani tra i 18 e i 34 anni, la percentuale di chi è costretto a farsi mantenere da mamma e papà sale al 55 per cento, più un altro 6 per cento che si “affida” alla pensione dei nonni. Secondo l’indagine ben il 68 per cento dei giovani italiani vive con famiglia dove cerca però di rendersi utile. Tra quanto abitano con i genitori, ben il 77 per cento concorre ai lavori domestici e il 63 per cento fa la spesa. Non è un caso se alla domanda su quale aspetto della vita incida maggiormente sul proprio futuro da 1 a 10 è proprio la famiglia ad ottenere il punteggio maggiore (7,9) davanti a relazioni in generale e cultura (entrambe con 7,5). E questo nonostante il fatto che solo meno della metà dei giovani dichiara di stare in una famiglia dove le condizioni economiche consentono di vivere agiatamente o serenamente, mentre nelle case di un restante 47 per cento si riescono a pagare appena le spese e in un 5 per cento non bastano nemmeno per l’indispensabile. “La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvonel sottolineare che “la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata, si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà moltissimi cittadini”.1 GIOVANE SU 2 “SOGNA” DI FARE LO SPAZZINO
Nel 2018 più di un giovane senza lavoro su due (56 per cento) accetterebbe un posto da spazzino che, da emblema dei lavori meno ambiti, è diventato nel tempo della disoccupazione record un “lusso” per gli italiani under 35, tanto da essere preferito ad un posto nei call center, da badante o da dog sitter. Durante la premiazione di Oscar Green, sostenuta da Campagna Amica, è stata presentata un’analisi Coldiretti/Ixè su “I giovani italiani, la vita e il lavoro” da cui è emerso che se un posto da operatore ecologico sarebbe accettato dal 56 per cento degli under 35 disoccupati, poco più della metà (51 per cento) punterebbe a un lavoro nella food delivery (consegna di cibo a domicilio) e un 50 per cento farebbe il dog sitter, che si piazza ben davanti a pony express (39 per cento) e operatore di call center (37 per cento) mentre solo uno su quattro (24 per cento) vorrebbe fare il badante. Non sorprende dunque che resti solido l’obiettivo italico del posto fisso che rimane il “sogno proibito” dal 62 per cento dei giovani. In questo ambito tiene il mito del dipendente pubblico al quale ambisce il 34 per cento dei giovani, tallonato da vicino da una poltrona sicura nel settore privato, mentre un 26 per cento vorrebbe fare il libero professionista. Nell’attesa si arrangiano come possono tanto che 3 giovani su 4 hanno già avuto esperienze lavorative multiple per una media di quasi 4 lavori già cambiati, che salgono a 5 se si considera la fascia tra i 30 e i 34 anni. Non mancano comunque tra gli occupati ragazzi che sono molto o abbastanza soddisfatti del lavoro che hanno (71 per cento) mentre tra quelli che non lo sono il motivo principale resta la scarsa remunerazione economica (62 per cento). Evidenti le criticità nel rapporto tra scuola e mondo del lavoro tanto che solo il 22 per cento dei giovani ha un impiego totalmente coerente con gli studi, mentre il 33 per cento lo ha solo in parte, l’11 per cento poco e il 34 per cento per niente. “C’è un forte spirito di sacrificio nelle nuove generazioni, ma anche la consapevolezza di grandi difficoltà da superare che non devono trasformarsi in rassegnazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “una spinta decisiva deve partire dalla scuola che deve saper alimentare una nuova cultura imprenditoriale e del lavoro fondata su bisogni veri e sugli asset vincenti su cui può contare il Paese come turismo e alimentazione”.
ITALIA LEADER UE CON IL +9% DI GIOVANI AGRICOLTORI
Cresce del 9% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. È quanto afferma un’analisi della Coldiretti relativa al terzo trimestre 2017 presentata al “Salone della creatività Made in Italy” in occasione della consegna a Roma dei premi per l’innovazione Oscar Green che evidenzia la forte attrattività del settore per le nuove generazioni. I giovani prima e meglio di altri, hanno capito che l’Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina. L’Italia con 53.475 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. “L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale” ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea per fare una esperienza a contatto con la natura”.

Consiglio Nazionale dei Giovani
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