I dati del Rapporto che presenteremo in Assemblea Generale parlano chiaro: il 32% dei giovani tra i 18 e i 34 anni dichiara di «soffrire spesso» di solitudine.
Un livello che scende al 21% tra chi ha, invece, più di 55 anni. L’età più protesa verso la progettualità è, dunque, quella che si sente più sola, vedendo erodersi le proprie prospettive, mentre i più anziani sembrano reagire meglio.
La questione della solitudine rientrava tra gli impegni programmatici di alcuni governi già prima della pandemia, oggi è indispensabile che entri a pieno titolo tra le priorità degli esecutivi di tutta Europa, trasversalmente alle parti politiche che li sostengono.