LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST: “PER I GIOVANI NIENTE PIU PROCLAMI MA PROGRAMMI”
Oggi, a seguito del voto, mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta verificando quale governo è possibile formare, la nostra domanda non può che essere una: perché cresce il distacco tra elettorato e esercizio del proprio diritto di voto? E perché tale scissione tra esistenza individuale e determinazione delle scelte pubbliche è più accentuata tra i giovani italiani?
Negli ultimi decenni la nostra democrazia è cambiata, il sistema dei diritti ha smesso di includere le nuove generazioni, la marginalità sociale e occupazionale unitamente alla difficoltà di immaginare il futuro sono divenute questioni essenziali per la vita di milioni di giovani.
Ma a questa scissione tra una dimensione globale dello smarrimento e una dimensione locale della solitudine quali risposte sono state fornite?
Chi ha ascoltato la domanda di cambiamento autentico che i giovani italiani hanno rivolto alle classi dirigenti del paese? Chi ha rilevato il desiderio di accedere al futuro, in modo autonomo e dignitoso, di una fetta significativa della nostra società?
Direi pochi. E spesso male. Il futuro del paese e l’apporto che possono e devono offrire le giovani generazioni sono completamente assenti dal dibattito pubblico e ciò provoca in primo luogo il loro allontanamento dalla partecipazione politica e il conseguente aumento del loro tasso di astensionismo.
D’altro canto, come potrebbe il nostro paese affrontare a le sfide future senza includere e rendere partecipi alla vita democratica intere generazioni?
A distanza di oltre un mese dal voto del 4 marzo i problemi inevasi rimangono sul tavolo, dalla funzione economica e sociale che le nuove generazioni possono avere a un rinnovato welfare state.
Oggi le forze politiche sono chiamate a ricercare intese nel nuovo parlamento. Sarebbe auspicabile che il confronto fosse serrato per definire un articolato programma di governo con l’obiettivo dichiarato di contrastare le difficoltà investendo nei giovani, nell’alta formazione, nella capacità di rinnovare le competenze presenti nella pubblica amministrazione e nell’impresa.
GLI AUGURI DEL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI AI NEO ELETTI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO
LA PORTAVOCE, MARIA PISANI: “TIROCINIO FORENSE, GRAVE ERRORE IL REGOLAMENTO”
“Quale ragione formativa comporta l’obbligatorietà di corsi di formazione a pagamento e con accesso a numero chiuso per neo laureati che vogliono intraprendere la difficile strada della libera professione? – sottolinea Pisani – E quale ratio impone di giungere all’esame di abilitazione solo dopo aver superato un precedente esame a conclusione del corso di formazione? E, ancora, che senso ha demandare l’organizzazione di tali corsi ai livelli territoriali con conseguente perdita di unitarietà formativa? Le nuove generazioni non possono più pagare ritardi, errori e costi economici che rallentano l’emancipazione economica e l’uscita dalla marginalità sociale: gli ordini professionali e le rappresentanze parlamentari dimostrino responsabilità e visione semplificando la vita a quanti già pagano il prezzo sociale altissimo di anni di miopie. Esercitare la libera professione oggi non è facile – conclude la portavoce del Forum – né implica una condizione altamente remunerativa, ed è assurdo riempire le vite di ostacoli anziché stimolare effettivamente l’impegno e lo studio”.
PISANI: “ESPRIMIAMO PROFONDA SODDISFAZIONE PER IL NUOVO TESTO SULLE POLITICHE GIOVANILI DELLA REGIONE SICILIA”
“ALLE PROSSIME ELEZIONI DIAMO VOCE AI GIOVANI!” LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST
Nello scorso fine settimana e in vista delle elezioni politiche il Forum Nazionale dei Giovani, l’unica piattaforma rappresentante oltre quattro milioni di giovani e che ho l’onore di presiedere da più di due anni, ha offerto all’intero Paese un contributo di merito promuovendo gli “Stati generali delle politiche giovanili”.
Uno sforzo, il nostro, motivato dalla consapevolezza di dover rappresentare la nostra generazione confrontandoci oggi, ancora, con partiti politici, sindacati, realtà professionali, associazioni religiose e culturali, università pubbliche e private, amministratori locali e operatori del Terzo settore.
Ma la nostra è stata anche una grande responsabilità. Per questo abbiamo promosso un confronto tra giovani e istituzioni sulle necessità e i bisogni che ancora risultano inevasi, per portare al centro del dibattito nazionale le esigenze delle giovani generazioni in un momento storico nel quale non si può più ignorare l’urgenza di elaborare sostenibili modelli sociali futuri che tengano conto anche della necessità di procedere con una rapida definizione di un sistema integrato europeo di welfare e di diritti universali.
Le nostre proposte riguardano il sostegno alle donne e alle giovani famiglie, la ridefinizione della tassazione universitaria aumentando la fascia di esenzione, l’ampliamento delle risorse e degli strumenti di diritto allo studio, la messa a punto di meccanismi per il riscatto della laurea ai fini pensionistici e la costituzione di un fondo nazionale per l’affitto.
L’Italia è un Paese che dovrebbe analizzare con attenzione la proposte dei nostri giovani, per comprendere come condurre processi partecipativi in cui nuove energie possano sentirsi incluse nella vita politica e sociale; per offrire dignità ai tanti ragazzi e ragazze che ancora oggi vivono nella precarietà; per emancipare coloro che hanno redditi miseri pur svolgendo due o tre lavori part-time riconnettendo lavoro e diritti; per occuparsi in modo serio e concreto dell’enorme erosione del patrimonio umano, intellettuale ed economico nel Mezzogiorno in una chiave mediterranea e convintamente europea; per puntare sulla formazione, la cultura e la ricerca umanistica, tecnologica e scientifica per aumentare gli standard cognitivi e la consapevolezza dei cittadini insieme alle opportunità di competere meglio in un nuovo contesto economico e sociale.
La nostra ambizione è proprio quella di sollevare una riflessione, un percorso, un dialogo sui giovani. Chi si occupa e interloquisce con questa generazione? Chi la ascolta? Al di là di tanta retorica, pochi in realtà cercano un vero contatto, anche perché i giovani chiedono e, giustamente, pretendono risposte da coloro ai quali è affidato il loro futuro.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che voglio ringraziare per le bellissime parole rivolteci, nel suo ultimo discorso di fine anno ha sollecitato tutte le forze sane del Paese a operare nella consapevolezza che gli epocali cambiamenti avvenuti negli ultimi tre decenni hanno provocato, soprattutto tra i più giovani, maggiori incertezze e difficoltà.
Invertire questa tendenza è uno sforzo che non può escludere nessuno. Non si tratta di fare scelte giovanilistiche o assolvere a un obbligo morale nei confronti di una generazione. La scommessa che siamo chiamati a vincere è quella di costruire le basi per lo sviluppo del nostro Paese, che non può non passare dalla crescita di chi dovrà governarlo e abitarlo in futuro.
La nostra generazione risente di un enorme limite di rappresentatività nelle istituzioni pubbliche, fatica a far sentire la propria voce nelle sedi sindacali, ha difficoltà ad organizzarsi per rivendicare nuovi diritti civili e lavorativi. D’altra parte, questo nostro Paese stenta a cambiare e a rinnovare le proprie articolazioni amministrative pubbliche e le realtà imprenditoriali private per consentire a nuove energie di esprimersi senza troppi vincoli ed in maniera creativa: rinnovare la nostra struttura produttiva è la premessa per favorire il merito sostenendo una competizione basata sulla qualità e sulla competenza.
Ma per riuscire è fondamentale rinnovare le forme della rappresentanza politica e sociale, consentendo ai giovani migliori di contribuire significativamente al dibattito pubblico. Ciò vuol dire, però, che il nostro impegno – quello di generazioni che via via tendono sempre più a vivere nel disincanto – non deve scemare, ma anzi deve rinnovarsi e rafforzarsi.
In tal senso il Forum Nazionale dei Giovani è uno strumento che abbiamo messo, e continueremo a mettere, al servizio esclusivo delle istanze più profonde della nostra generazione. È un lavoro importante che mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e sociali che si stanno confrontando in vista delle prossime elezioni politiche.
In questi anni, ho avuto la possibilità di comprendere meglio le difficoltà della mia generazione e di affrontare direttamente le difficili sfide che questa epoca ci ha posto innanzi. Molte altre – non lo nascondiamo a noi stessi – dovremo fronteggiarne nel futuro, consapevoli che la nostra generazione è considerata numericamente (ed elettoralmente) marginale e, quindi, è destinata ad avere meno attenzioni e meno risorse.
Ma l’entusiasmo e l’intelligenza del Forum Nazionale dei Giovani sono un patrimonio dell’Italia che mettiamo a disposizione di quanti sanno immaginare e vogliono costruire con noi il futuro dell’intero Paese. Chi è disposto ad ascoltarci?