Categoria: Comunicati Stampa

EUYC A SOFIA, LA PORTAVOCE MARIA PISANI:”PRESENTI PER PORTARE LA VOCE DEI GIOVANI ITALIANI”

Oggi a Sofia si apre la Conferenza dell’Unione Europea sulla Gioventù.
Il secondo incontro europeo nell’ambito del VI Ciclo del Dialogo Strutturato, realizzato nel Semestre presieduto dalla Bulgaria, avrà l’obiettivo di definire degli “Youth Goals” specifici, che possano aiutare la Commissione Europea ad elaborare una nuova Youth Strategy (che sarà lanciata nel 2019) maggiormente rispondente alle aspettative dei giovani ed ai loro reali bisogni.“Dopo aver lavorato alle consultazioni e all’analisi dei dati raccolti a livello nazionale – dichiarano Maria Cristina Pisani, Portavoce del Forum Nazionale dei Giovani, e Federica Celestini Campanari, Consigliere con delega agli Esteri – il Forum sarà presente in questi giorni alla Conferenza per dare il proprio contributo, portando la voce dei giovani italiani nel dibattito. È un momento davvero importante, per confrontarsi con giovani provenienti da altri Paesi e decision makers, e per porre i giovani ed il loro futuro in Europa al centro dell’Agenda politica dell’UE e degli Stati Membri”.

LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST: “PER I GIOVANI NIENTE PIU PROCLAMI MA PROGRAMMI”

Le ultime elezioni politiche hanno offerto un verdetto importante: sono circa 14 milioni gli italiani che non si sono recati alle urne, in aumento rispetto alle precedenti elezioni del 2013.
Interessante notare alcuni elementi offerti dall’analisi dei flussi elettorali: in primo luogo, circa l’80% di chi si era astenuto nel 2013 ha nuovamente scelto l’astensione nella recente tornata elettorale; il 35% dei giovani elettori al primo voto, ovvero in età compresa tra i 18 e i 22 anni, hanno preferito astenersi; i cittadini meridionali hanno meno partecipato al voto anche se la maggiore differenza in negativo rispetto alle politiche precedenti è avvenuta in vaste porzioni di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.Negli ultimi decenni la partecipazione popolare si è progressivamente ridotta fino al minimo storico rappresentato proprio dalle ultime elezioni politiche del 4 marzo: all’interno di questa evidenza risulta fortissima la difficoltà dei giovani tra i 18 e i 34 anni, che per un terzo hanno deciso di non votare (una percentuale più alta l’hanno raggiunta gli elettori over 65 anni che, però, forse hanno risentito maggiormente anche delle cattive condizioni climatiche che il freddo di fine febbraio e di inizio marzo ha provocato).
Oggi, a seguito del voto, mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta verificando quale governo è possibile formare, la nostra domanda non può che essere una: perché cresce il distacco tra elettorato e esercizio del proprio diritto di voto? E perché tale scissione tra esistenza individuale e determinazione delle scelte pubbliche è più accentuata tra i giovani italiani?
Negli ultimi decenni la nostra democrazia è cambiata, il sistema dei diritti ha smesso di includere le nuove generazioni, la marginalità sociale e occupazionale unitamente alla difficoltà di immaginare il futuro sono divenute questioni essenziali per la vita di milioni di giovani.
Ma a questa scissione tra una dimensione globale dello smarrimento e una dimensione locale della solitudine quali risposte sono state fornite?
Chi ha ascoltato la domanda di cambiamento autentico che i giovani italiani hanno rivolto alle classi dirigenti del paese? Chi ha rilevato il desiderio di accedere al futuro, in modo autonomo e dignitoso, di una fetta significativa della nostra società?
Direi pochi. E spesso male. Il futuro del paese e l’apporto che possono e devono offrire le giovani generazioni sono completamente assenti dal dibattito pubblico e ciò provoca in primo luogo il loro allontanamento dalla partecipazione politica e il conseguente aumento del loro tasso di astensionismo.
D’altro canto, come potrebbe il nostro paese affrontare a le sfide future senza includere e rendere partecipi alla vita democratica intere generazioni?
A distanza di oltre un mese dal voto del 4 marzo i problemi inevasi rimangono sul tavolo, dalla funzione economica e sociale che le nuove generazioni possono avere a un rinnovato welfare state.
Oggi le forze politiche sono chiamate a ricercare intese nel nuovo parlamento. Sarebbe auspicabile che il confronto fosse serrato per definire un articolato programma di governo con l’obiettivo dichiarato di contrastare le difficoltà investendo nei giovani, nell’alta formazione, nella capacità di rinnovare le competenze presenti nella pubblica amministrazione e nell’impresa.

GLI AUGURI DEL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI AI NEO ELETTI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO

“Certi dell’attenzione che il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente della Camera, Roberto Fico, sapranno riservare alle questioni giovanili, confidiamo di poter presto avviare una proficua collaborazione istituzionale nell’interesse del Paese e del futuro delle nuove generazioni”.
Con queste parole Maria Cristina Pisani, portavoce dei Forum Nazionale dei Giovani, a nome di tutte le associazioni aderenti, rappresentanti oltre 4 milioni di giovani, augura buon lavoro ai neo eletti presidenti.”Le tematiche sulle quali la XVIII legislatura repubblicana potrà operare – prosegue Pisani – sono molteplici e riguardano in primis la formazione, il lavoro, i diritti, l’Europa per i giovani italiani nel XXI secolo: il Forum nazionale giovani è pronto e disponibile a fornire tutto il supporto necessario per affiancare l’azione del Parlamento”.

LA PORTAVOCE, MARIA PISANI: “TIROCINIO FORENSE, GRAVE ERRORE IL REGOLAMENTO”

Il nuovo Parlamento si impegni ad una immediata modifica per garantire a tutti l’accesso alla professione.
“L’iter è stato lungo, ma il Parlamento deve presto correggere il ‘Regolamento recante la disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato’, che ha appena licenziato. Il testo pubblicato in gazzetta ufficiale è lesivo dei diritti costituzionali per l’accesso alla libera professione, rappresenta un inutile aggravio di oneri economici a carico dei laureati nelle discipline giuridiche e dilata senza senso i tempi di inserimento al lavoro: una situazione che non è più tollerabile per migliaia di giovani in un Paese che necessita, invece, di semplificare le procedure e di garantire a tutti eguaglianza di trattamento”. A dichiararlo è Maria Cristina Pisani, Portavoce del Forum Nazionale dei Giovani.
“Quale ragione formativa comporta l’obbligatorietà di corsi di formazione a pagamento e con accesso a numero chiuso per neo laureati che vogliono intraprendere la difficile strada della libera professione? – sottolinea Pisani – E quale ratio impone di giungere all’esame di abilitazione solo dopo aver superato un precedente esame a conclusione del corso di formazione? E, ancora, che senso ha demandare l’organizzazione di tali corsi ai livelli territoriali con conseguente perdita di unitarietà formativa? Le nuove generazioni non possono più pagare ritardi, errori e costi economici che rallentano l’emancipazione economica e l’uscita dalla marginalità sociale: gli ordini professionali e le rappresentanze parlamentari dimostrino responsabilità e visione semplificando la vita a quanti già pagano il prezzo sociale altissimo di anni di miopie. Esercitare la libera professione oggi non è facile – conclude la portavoce del Forum – né implica una condizione altamente remunerativa, ed è assurdo riempire le vite di ostacoli anziché stimolare effettivamente l’impegno e lo studio”.

PISANI: “ESPRIMIAMO PROFONDA SODDISFAZIONE PER IL NUOVO TESTO SULLE POLITICHE GIOVANILI DELLA REGIONE SICILIA”

“Esprimiamo profonda soddisfazione per l’iniziativa della Regione Sicilia di dotarsi di un innovativo testo legislativo in tema di politiche giovanili.
È un successo importante, un primo passo per ridare ai giovani centralità nel contesto economico e sociale siciliano, per riavviare un costruttivo percorso di confronto con la nostra piattaforma e diverse organizzazioni giovanili siciliane, un impegno che l’Europa più volte ci ha chiesto e che stiamo portando avanti in tanti altri contesti regionali”. Lo dichiara Maria Cristina Pisani, portavoce del Forum Nazionale dei Giovani.“Come presidente di ‘Giovani Senza Frontiere Italia’ e Consigliere del direttivo del Forum Nazionale dei Giovani – sottolinea Giulio Raimondo – sono onorato di essere stato chiamato a contribuire alla stesura del testo e non posso che essere compiaciuto nel vedere finalmente un DDL sulle Politiche Giovanili nella mia Sicilia. Un Testo dove finalmente si affronta il tema di Youth Work, di Dialogo Strutturato, di Educazione non Formale e Mobilità Giovanile. Siamo certi che in tal modo si creerà uno spazio per il dibattito e la condivisione di esperienze tra le associazioni giovanili di diversa formazione e natura e le istituzioni italiane ed europee. Da molto tempo infatti – continua Raimondo – l’Europa ha puntato l’attenzione sui giovani attraverso un’ampia strategia, volta a favorire il dialogo e l’integrazione sociale e la loro partecipazione nel processo di elaborazione delle politiche; essa si articola in due principali obbiettivi: offrire nuove opportunità nel campo dell’istruzione e del lavoro e incoraggiare i giovani alla partecipare attivamente alla società. Da oggi anche la Sicilia sarà in linea con l’Europa, con i giovani e per i giovani”.

“ALLE PROSSIME ELEZIONI DIAMO VOCE AI GIOVANI!” LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST

Nello scorso fine settimana e in vista delle elezioni politiche il Forum Nazionale dei Giovani, l’unica piattaforma rappresentante oltre quattro milioni di giovani e che ho l’onore di presiedere da più di due anni, ha offerto all’intero Paese un contributo di merito promuovendo gli “Stati generali delle politiche giovanili”.

Uno sforzo, il nostro, motivato dalla consapevolezza di dover rappresentare la nostra generazione confrontandoci oggi, ancora, con partiti politici, sindacati, realtà professionali, associazioni religiose e culturali, università pubbliche e private, amministratori locali e operatori del Terzo settore.

Ma la nostra è stata anche una grande responsabilità. Per questo abbiamo promosso un confronto tra giovani e istituzioni sulle necessità e i bisogni che ancora risultano inevasi, per portare al centro del dibattito nazionale le esigenze delle giovani generazioni in un momento storico nel quale non si può più ignorare l’urgenza di elaborare sostenibili modelli sociali futuri che tengano conto anche della necessità di procedere con una rapida definizione di un sistema integrato europeo di welfare e di diritti universali.

Le nostre proposte riguardano il sostegno alle donne e alle giovani famiglie, la ridefinizione della tassazione universitaria aumentando la fascia di esenzione, l’ampliamento delle risorse e degli strumenti di diritto allo studio, la messa a punto di meccanismi per il riscatto della laurea ai fini pensionistici e la costituzione di un fondo nazionale per l’affitto.

L’Italia è un Paese che dovrebbe analizzare con attenzione la proposte dei nostri giovani, per comprendere come condurre processi partecipativi in cui nuove energie possano sentirsi incluse nella vita politica e sociale; per offrire dignità ai tanti ragazzi e ragazze che ancora oggi vivono nella precarietà; per emancipare coloro che hanno redditi miseri pur svolgendo due o tre lavori part-time riconnettendo lavoro e diritti; per occuparsi in modo serio e concreto dell’enorme erosione del patrimonio umano, intellettuale ed economico nel Mezzogiorno in una chiave mediterranea e convintamente europea; per puntare sulla formazione, la cultura e la ricerca umanistica, tecnologica e scientifica per aumentare gli standard cognitivi e la consapevolezza dei cittadini insieme alle opportunità di competere meglio in un nuovo contesto economico e sociale.

La nostra ambizione è proprio quella di sollevare una riflessione, un percorso, un dialogo sui giovani. Chi si occupa e interloquisce con questa generazione? Chi la ascolta? Al di là di tanta retorica, pochi in realtà cercano un vero contatto, anche perché i giovani chiedono e, giustamente, pretendono risposte da coloro ai quali è affidato il loro futuro.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che voglio ringraziare per le bellissime parole rivolteci, nel suo ultimo discorso di fine anno ha sollecitato tutte le forze sane del Paese a operare nella consapevolezza che gli epocali cambiamenti avvenuti negli ultimi tre decenni hanno provocato, soprattutto tra i più giovani, maggiori incertezze e difficoltà.

Invertire questa tendenza è uno sforzo che non può escludere nessuno. Non si tratta di fare scelte giovanilistiche o assolvere a un obbligo morale nei confronti di una generazione. La scommessa che siamo chiamati a vincere è quella di costruire le basi per lo sviluppo del nostro Paese, che non può non passare dalla crescita di chi dovrà governarlo e abitarlo in futuro.

La nostra generazione risente di un enorme limite di rappresentatività nelle istituzioni pubbliche, fatica a far sentire la propria voce nelle sedi sindacali, ha difficoltà ad organizzarsi per rivendicare nuovi diritti civili e lavorativi. D’altra parte, questo nostro Paese stenta a cambiare e a rinnovare le proprie articolazioni amministrative pubbliche e le realtà imprenditoriali private per consentire a nuove energie di esprimersi senza troppi vincoli ed in maniera creativa: rinnovare la nostra struttura produttiva è la premessa per favorire il merito sostenendo una competizione basata sulla qualità e sulla competenza.

Ma per riuscire è fondamentale rinnovare le forme della rappresentanza politica e sociale, consentendo ai giovani migliori di contribuire significativamente al dibattito pubblico. Ciò vuol dire, però, che il nostro impegno – quello di generazioni che via via tendono sempre più a vivere nel disincanto – non deve scemare, ma anzi deve rinnovarsi e rafforzarsi.

In tal senso il Forum Nazionale dei Giovani è uno strumento che abbiamo messo, e continueremo a mettere, al servizio esclusivo delle istanze più profonde della nostra generazione. È un lavoro importante che mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e sociali che si stanno confrontando in vista delle prossime elezioni politiche.

In questi anni, ho avuto la possibilità di comprendere meglio le difficoltà della mia generazione e di affrontare direttamente le difficili sfide che questa epoca ci ha posto innanzi. Molte altre – non lo nascondiamo a noi stessi – dovremo fronteggiarne nel futuro, consapevoli che la nostra generazione è considerata numericamente (ed elettoralmente) marginale e, quindi, è destinata ad avere meno attenzioni e meno risorse.

Ma l’entusiasmo e l’intelligenza del Forum Nazionale dei Giovani sono un patrimonio dell’Italia che mettiamo a disposizione di quanti sanno immaginare e vogliono costruire con noi il futuro dell’intero Paese. Chi è disposto ad ascoltarci?

Consiglio Nazionale dei Giovani
Via Adige, 26 – 00198 Roma
Tel. +39 06 94523417