Manifesto dei Giovani “Il domani passa da qui”

7 PUNTI DI CONTATTO CON I GIOVANI

In questi anni difficili per l’Italia e per l’Europa, i giovani – più di altri – hanno portato il peso di una crisi profonda, che ha provocato stravolgimenti sostanziali nei loro stili di vita. Per questo, abbiamo chiesto costantemente e a gran voce alle Istituzioni e alle forze politiche di affrontare in maniera organica e strutturale la questione generazionale, avanzando proposte concrete e coraggiose. Con la volontà di proseguire con determinazione sulla strada tracciata, il Consiglio Nazionale dei Giovani ha deciso di avviare un confronto tra le associazioni aderenti, per raccogliere proposte e idee, al fine di elaborare il “Manifesto dei giovani – Il domani passa da Qui”, da consegnare nelle mani di coloro i quali aspirano oggi al governo dell’Italia. Dopo gli anni della pandemia e la crisi socio-economica che ne è scaturita, le elezioni politiche indette per il prossimo 25 settembre rappresentano, infatti, un’occasione unica e irripetibile per mettere al centro del dibattito pubblico le esigenze e le richieste dei giovani italiani, milioni di ragazze e ragazzi che rappresentano la parte più vitale e innovativa del nostro Paese.
Ciononostante, le nuove generazioni continuano a essere le grandi escluse dalle campagne elettorali e questo anche perché la popolazione giovanile è in netta minoranza rispetto all’elettorato più anziano, che si considera quello più propenso al voto, oltreché con un potere economico maggiore.
La politica e le istituzioni hanno, però, una responsabilità fondamentale per consolidare la nostra democrazia: quella di tornare ad essere luogo di cambiamento, fornendo risposte alle nuove generazioni, coinvolgendole nelle scelte decisionali e restituendo la giusta centralità alle politiche giovanili perché, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella, “la democrazia è una conquista dipopolo che va rigenerata ogni giorno coinvolgendo i giovani”.
A tal fine, presentiamo di seguito le principali proposte emerse da un primo confronto tra i giovani che hanno preso parte alla nostra ultima Assemblea Generale, che si è tenuta a Pesaro dal 5 al 7 agosto. L’obiettivo è quello di presentare il Manifesto alle forze politiche, durante questa campagna elettorale, affinché le scelte del prossimo Governo siano lungimiranti e finalizzate a progettare, nel modo migliore possibile, il futuro dei nostri giovani.”

Istruzione e formazione
La pandemia ha aggravato la fragilità dei nostri giovani, di cui 3 su 10 sono NEET, un esercito che conta oggi quasi tre milioni di persone tra i 20 e i 34 anni. Nel 2020, il fenomeno dell’abbandono scolastico ha colpito il 13% dei giovani italiani, arrivando al 16,3% nel Mezzogiorno. Per questo il CNG propone:
• la definizione di percorsi efficienti di alternanza scuola-lavoro, basati sullo sviluppo di competenze che corrispondano ai comparti di impiego locale sostenuti dalle Strategie di Specializzazione Intelligente, in particolar modo ai settori maggiormente promettenti e in prospettiva di crescita, in risposta alla transizione ecologica e digitale. Risulta urgente, pertanto, collegare i processi del sistema produttivo e di scoperta imprenditoriale per rilanciare il rapporto della formazione tecnica e professionale con il territorio locale, per implementare programmi formativi in grado di contrastare il mismatch persistente tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, occorre implementare l’offerta formativa accademica mediante l’istituzione di semestri professionalizzanti o tramite il coinvolgimento sinergico di enti pubblici e privati.

Lavoro e sviluppo economico
I giovani affrontano ogni giorno il rischio di una maggiore disoccupazione (il 17,9% nel 2021 per i giovani under35) e – quando trovano lavoro – di posti di scarsa qualità. Questo rischia di tradursi nell’esclusione sociale di un’intera generazione. Dall’ultimo Rapporto realizzato dal Consiglio nazionale giovani con il supporto di Eures sulle nuove professioni e le nuove opportunità per i giovani del terzo millennio, emerge infatti che tra gli under 35, solo il 32% gode di un contratto ‘stabile’, mentre il restante vive di lavoro precario che non permette la propria realizzazione personale e professionale e non conduce verso una piena autonoma. Circa un giovane lavoratore su due (48%) percepisce, inoltre, una retribuzione fissa mensile mentre nella maggior parte dei casi si tratta di compensi in tutto o in parte variabili. Per poco piu’ di quattro giovani intervistati su dieci (43%), la retribuzione mensile e’ inferiore a 1.000 euro, un terzo dei giovani (33%) riceve una retribuzione compresa tra 1.000 e 1.500 euro, mentre meno di uno su quattro (il 24%) supera i 1.500 euro netti mensili. Al fine di migliorare la condizione lavorativa dei giovani, il CNG propone:
• di prevedere misure di incentivazione per l’occupazione giovanile, strumenti a sostegno delle assunzioni per il periodo 2023-2027 nel settore privato, prevedendo sgravi fiscali per l’assunzione di giovani under 35, attraverso l’esonero integrale, nel limite di 8.060 € annui, dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, per tutti i datori del lavoro privati che assumono con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato giovani under 35;

• agevolazioni per l’accesso al credito per attività di impresa per giovani under-35 attraverso una implementazione del Fondo di garanzia per i più giovani, finalizzato all’avvio di attività di impresa, per sostenere la categoria di cittadini che ha e avrà maggiori difficoltà di affermazione ed emancipazione socio-economica.

Sostenibilità sociale
La transizione dei giovani verso le opportunità del mercato del lavoro e verso la speranza di una vita autonoma è diventata sempre più complessa. In particolare, lontana è l’aspettativa di molti giovani di uscire dal nucleo familiare. La proprietà della casa è sempre più fuori portata per i giovani e, di conseguenza, la loro capacità di assicurarsi un alloggio e costruire ricchezza è spesso compromessa. Sappiamo che in Italia l’età media di uscita dei giovani dalla casa dei propri genitori è di 30,2 anni, una posizione – superata a livello europeo solo da Montenegro, Croazia, Macedonia, Serbia e Slovacchia – lontana dalla media europea di 26,4 anni. La differenza del caso italiano è da ritrovarsi principalmente in fattori economici, come un reddito pro-capite molto basso, crollato dal 2006 al 2016 del 76%. Pertanto, il CNG propone:
• di prevedere la possibilità di accedere ad un mutuo con garanzia statale al 100% per l’acquisto di una prima casa, tramite regolamentazione centralizzata (Banca d’Italia), evitando eccessivo potere di intermediazione degli istituti di credito privati. La condizione di accesso al mutuo non deve però essere condizionata a fattori quali, ad esempio, l’essere in coppia, ma a fattori “misurabili” quali: possesso di un contratto di lavoro anche atipico oppure autonomo, età massima di stipula del contratto di acquisto (35 anni non compiuti, valore catastale dell’immobile).

Unione europea
Le diverse regioni italiane hanno un tasso di utilizzo dei fondi europei eterogeneo. Stando alle ultime informazioni disponibili, i dati variano dall’Abruzzo con l’84% dei fondi spesi fino alla Campania col 34%. In particolare, quasi la metà delle regioni italiane (9) non arrivano al 70% dei fondi spesi, 3 di queste non superano il 50%. Questo inficia una vera coesione sociale a livello europeo. Al fine di aumentare la coesione sociale, riducendo il divario regionale e affinché ci sia un maggiore controllo e gestione sui fondi europei, più efficienza nell’utilizzo dei fondi e maggiore equità nei benefici risultanti dai progetti europei a livello locale, il CNG propone:
• di definire per ogni regione un target minimo di spesa dei fondi europei al 70% entro il 2027.

Cittadinanza attiva e Partecipazione giovanile
Nonostante i limiti oggettivi posti dalla pandemia, tra ragazze e ragazzi si segnala una notevole voglia di partecipazione e centralità nel dibattito pubblico. Per questo il CNG propone:
• l’istituzione di un registro e di un fondo collegato, destinato al finanziamenti strutturale delle organizzazioni giovanili che dovranno soddisfare i requisiti e criteri di ammissibilità, al fine di sostenere le attività associative e tecniche legate al funzionamento e alla missione dell’associazione, se ritenute congrue con gli scopi previsti dalla normativa.

Transizione digitale e sostenibile
Risulta imprescindibile collegare la transizione sostenibile a quella digitale per la riqualificazione del territorio e uno sviluppo sostenibile ambientale, economico e inclusivo. Pertanto, il CNG propone:
• di favorite processi di economia circolare, in cui il valore delle risorse viene mantenuto nel lungo periodo e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo, proteggendo le imprese dall’aumento della scarsità delle risorse e dalle conseguenti ripercussioni sulla volatilità dei prezzi, sulle opportunità commerciali e sul mercato del lavoro. Al fine di costruire una strategia di mitigazione degli impatti del cambiamento climatico, è necessario attivare un virtuoso processo di conversione energetica, da accompagnare e progettare per evitare shock dei sistemi produttivi e capace di renderli sempre più climate friendly.

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