Un anno di noi. Buon 2024!

Gentili Presidenti, 
Care delegate e cari delegati,
ci apprestiamo a chiudere il bilancio di un anno, che è un vero e proprio bilancio generazionale, quello di una generazione che più di tutte porta con sé il peso e la forza di un Paese che vuole costruire nuove e maggiori opportunità.

Ed è soprattutto per questo che ci predisponiamo a iniziare un nuovo anno con maggiore tenacia e speranza, consapevoli che questi tempi non ci hanno restituito percorsi di vita e di crescita professionale semplici e lineari, ma ci hanno messo di fronte le più grandi sfide degli ultimi decenni: tra guerre, pandemia, crisi economica e crisi climatica, abbiamo tenuto acceso il faro dell’impegno giovanile, per essere protagonisti di un nuova stagione, che parta dalle nostre capacità, dalla nostra creatività, dalla nostra capacità di appartenere ad una comunità giovanile ricchissima che ha ancora tanto da raccontare.

Quella appena trascorsa è stata la settimana in cui è caduto il solstizio d’inverno. Sono stati i giorni più bui dell’anno, ma allo stesso tempo è anche lo spazio temporale in cui la luce comincia a riconquistare il proprio spazio, in una promessa di sole e caldo che avrà uno straordinario apice tra qualche mese. È uno spunto che la natura ci offre per comprendere il significato della ciclicità della vita e della storia, com’è quella delle stagioni e delle generazioni. Ed è in questa ciclicità che, insieme, abbiamo navigato in questo 2023, approdando con la chiglia delle nostre navi su lidi diversi, alla ricerca di obiettivi nuovi e vecchi, di alleanze passate e future.

Nessun percorso è certamente lineare, tutto è un concatenarsi alternato di eventi, di momenti bui e momenti felici ma è anche attraverso quel buio, alle volte, che abbiamo imparato a riconoscere la luce, a riconquistare un raggio di calore. Ogni anno che attraversiamo, infatti, sembra portarci dentro un vortice di oscurità e disillusione con un sentimento che ci accompagna ancora oggi: l’incertezza. L’incertezza di fronte a ciò che siamo oggi, a ciò che saremo domani, a ciò che il mondo sarà, in un perenne stato di dubbio e precarietà, in un contesto internazionale, già sconvolto, negli ultimi anni, da  pandemia e dal conflitto in Ucraina, che ha visto un ulteriore acuirsi delle divisioni geopolitiche dovute ai nuovi sviluppi del conflitto in Medio Oriente, con il carico di disperazione e violenza che tutto questo sta causando. Ecco perché è ancora più forte quel desiderio di far crescere i nostri progetti e far ripartire le nostre ambizioni, senza sprecare tempo e opportunità.    

Per illuminare questo primo accenno di futuro che scorgiamo, è essenziale, infatti, ancor di più, accendere la luce delle nostre idee, infuocare i nostri animi di progettualità e sogni. Una luce che noi ritroviamo, ogni giorno, in voi, nelle vostre organizzazioni giovanili che ci offrono, quotidianamente, una spalla per allargare la partecipazione e il coinvolgimento della nostra generazione nei processi decisionali anche nei più importanti consessi internazionali. Sta, infatti, prima di tutto a noi provare a tracciare in mezzo al buio un percorso di fiducia e di rinnovata speranza, attraverso un impegno collettivo e condiviso.

Per questo desidero rivolgermi a voi tutti e tutte che di questo anno ne siete stati protagonisti. La mia è una necessità, il desiderio di non disperdere lo sforzo straordinario di una generazione che ha costruito, passo dopo passo, nonostante le emergenze e le difficoltà, la propria identità. E voglio ringraziare, a nome di tutto il Consiglio di Presidenza, voi Presidenti e Delegati delle organizzazioni giovanili, per aver voluto insieme a noi, anche quest’anno, cogliere questa scommessa: quella di definire, nella diversità, una strada comune per generare opportunità.  Lo testimoniano le numerose iniziative, le attività, gli scambi, le relazioni, le partnership consolidate. Solo in questo 2023 abbiamo svolto 4 Assemblee Generali, 12 Consigli di Presidenza, più di 50 riunioni di Commissioni tematiche, 3 Tavoli di Coordinamento, 8 riunioni dell’Ufficio legislativo, avviato 4 progetti, pubblicato 28 ricerche, partecipato a 94 eventi nazionali, di cui 16 organizzati da noi, preso parte a più di 23 tavoli europei, a 10 meeting internazionali, a 32 incontri istituzionali, firmato 4 protocolli d’intesa, realizzato 512 passaggi sui media nazionali, raggiungendo più di 1 milione di giovani sui nostri canali social. Abbiamo messo tutto il nostro impegno per ascoltare e suggerire, per dare voce a migliaia di ragazze e ragazzi. Abbiamo partecipato a incontri, comitati scientifici, assemblee, congressi; abbiamo conosciuto centinaia di giovani, forum locali, organizzazioni giovanili, consigli e giunte regionali. È, infatti, proprio nelle periferie italiane che scorre il sangue di questa generazione. È nei quartieri, nelle piccole e grandi associazioni, nel vasto mondo del terzo settore diffuso in tutto il territorio, che l’Italia può trovare le migliori energie. Per questo, abbiamo anche creato uno spazio online per la divulgazione di opportunità, definito nuovi strumenti di studio e consultazione permanente, svolgendo tutti insieme un importante ruolo propositivo, in Italia e all’estero, per sensibilizzare le forze sociali e i rappresentanti istituzionali a un maggiore investimento nelle politiche pubbliche per i giovani, creando opportunità e spazi di condivisioni con le altre realtà giovanili, europee e internazionali, portando tutte le nostre istanze – e quelle dei giovani del nostro Paese – sui tavoli istituzionali e non solo.

Pensate al confronto costante e proficuo con il Ministro per lo Sport e i Giovani, Abodi, e con gli altri ministeri con cui abbiamo rinnovato rapporti di collaborazione, agli incontri che abbiamo realizzato con i capigruppo di tutte le forze politiche, tra Camera e Senato, e i presidenti delle commissioni parlamentari.

Insieme, siamo stati, ancora una volta, la voce di una generazione di cui spesso si parla con approssimazione, con molte accezioni negative che non fanno altro che aumentare le distanze, frammentare il nostro tessuto sociale, già di per sé sfibrato dalle tante difficoltà. Noi, invece, siamo testimoni di un continuo impegno di questa generazione, dei sacrifici e degli sforzi a sostegno del nostro Paese. La vitalità delle nostre organizzazioni giovanili è la vera testimonianza di bellezza e speranza che dobbiamo restituire ai giovani italiani.

Il viaggio – fateci caso – è un tema che ritorna spesso, perché è così che immaginiamo il nostro impegno nel CNG. Un po’ come il viaggio verso Itaca, descritto dalla poesia di Kavafis. Un viaggio ricco di profumi, spezie, mare mosso e terre da scoprire, Lestrigoni e Ciclopi da affrontare.

A guidare questo viaggio c’è la straordinaria partecipazione di ciascuno di voi, come è accaduto nella stesura di una piattaforma strategica, un punto di riferimento solido e profondo che è il Piano Nazionale dei Giovani. Anche quest’anno abbiamo costruito, infatti, grazie alla sintesi dei vostri tantissimi spunti, un documento programmatico che abbiamo offerto al Governo come uno slancio verso il futuro, sottolineando le priorità maggiormente avvertite dalla nostra generazione, le nostre necessità e le nostre richieste. Nella stessa prospettiva, abbiamo condotto il nostro lavoro di analisi per il PNRR, nella Cabina di Regia dove, sostenuti dai nostri studi e dalle nostre ricerche, abbiamo ottenuto importanti risultati: l’aumento di 718 milioni di euro nei fondi destinati ai giovani, un passo cruciale per sostenere e valorizzare il potenziale delle nuove generazioni in Italia e la nostra richiesta di includere, nel nuovo capitolo #RepowerEU, una riserva di spesa specifica e rafforzata per le giovani coppie.

Sotto questo aspetto, siamo molto fieri del lavoro di ricerca svolto insieme all’istituto EURES, dal titolo “Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani – Quali risposte all’inverno previdenziale”, che in questi ultimi mesi ha suscitato notevole interesse nell’opinione pubblica e nei maggiori organi d’informazione del Paese. Non da meno è stato lo studio che ci ha condotti alla pubblicazione della ricerca Povertà educativa in Italia, grazie alla quale abbiamo evidenziato il problema di come una mancata distribuzione equa di educazione di qualità comporti spesso la trasmissione ereditaria di forme di povertà, e di quella sul Diritto allo studio che analizza i temi dell’accesso allo studio universitario, della spesa pubblica nell’istruzione terziaria, della transizione al mondo del lavoro.

Il cambiamento climatico e il tema della sostenibilità sono diventati priorità generazionali da affrontare – è sotto gli occhi di tutti – e per questo abbiamo stretto una forte collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, immaginando attività divulgative insieme e partecipando alla COP28 di Dubai, dove ai tavoli internazionali abbiamo portato le istanze dei giovani italiani affinché potessero, attraverso noi, essere protagonisti di importanti processi decisionali.

Anche il benessere, come sapete, è stato al centro delle nostre attività di rappresentanza, è la ragione per cui abbiamo avuto proficue interlocuzioni con il Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, partecipato ai tavoli di lavoro del Ministero della Salute sugli stili di vita o del Comune di Roma per la lotta al bullismo e al cyberbullismo, senza dimenticare la lotta alle discriminazioni, garantendo il nostro contributo partecipativo al Comitato Impresa Donna del Ministero del Made in Italy per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e la parità di genere. Su questa stessa direttrice abbiamo firmato una partnership con il Telefono Rosa, per offrire il nostro supporto nella diffusione della cultura della parità di genere e, soprattutto, del contrasto alla violenza. Sono stata nei loro centri per esprimere gratitudine a chi ogni giorno si impegna nella difesa delle donne: medici, avvocati, volontari, psicologi. A difesa di chi ha subito maltrattamenti, violenze di ogni tipo: dalle minacce, agli insulti, alle discriminazioni, fino a quelle fisiche, purtroppo.

Abbiamo partecipato con entusiasmo a tantissimi vostri eventi nazionali e internazionali, preso parte alle tantissime EU Youth Conference, alle Assemblee Generali del Forum Europeo dei Giovani, alle Assemblee dell’Advisory Council On Youth del Consiglio d’Europa, guidando, senza sosta, insieme al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e all’Agenzia Italiana per la Gioventù – che ringrazio per il lavoro prezioso di confronto e supporto – il processo di Dialogo dell’UE con i Giovani e il Premio “Città italiana dei Giovani”, a cui hanno partecipato tantissime amministrazioni locali.

Abbiamo patrocinato iniziative, borse di studio, partecipato ad eventi sui territori, incontrato tecnici nei ministeri, presentato proposte e temi alla Legge di Bilancio, offerto nuove opportunità per le associazioni del CNG.

Abbiamo costruito ponti tra istituzioni e giovani, soprattutto per merito del continuo e costante confronto che il Ministro per lo Sport e i Giovani, Abodi, ci ha offerto, supportandoci, tra le tante attività, anche nel raggiungimento di un traguardo storico: la definizione di una legge quadro sulle politiche giovanili. Nella Nadef, presentata dal Governo, qualche mese fa, trovate traccia di questo percorso che avviammo a giugno, in una delle nostre Assemblee Generali, discutendo, insieme, un testo che, attraversando decenni di partecipazione giovanile, è diventato una bussola preziosa che abbiamo utilizzato anche nell’orientamento delle scelte istituzionali.

Ripercorrere a ritroso tutto quello che abbiamo realizzato è complesso, sarebbe impossibile, infatti, citare tutte le progettualità realizzate (e sono anche giornate di leggerezza!), ma ogni attività è stata fatta con il massimo impegno, affinché potessimo raccogliere le voci e le istanze di ognuno di voi, elaborarle insieme e raccontarle alle istituzioni.

È stato un percorso che ci ha arricchiti reciprocamente, come sempre fa la bellezza. La bellezza dei momenti trascorsi insieme, la bellezza di tantissimi luoghi che ci hanno ospitato, la bellezza di aver trascorso ore insieme a fare quello che amiamo e che ci unisce, nonostante le nostre preziose diversità. Un percorso che, insieme al contributo dell’Assemblea, dell’Ufficio di Presidenza, delle Commissioni tematiche e del Segretariato, abbiamo svolto in tutti questi mesi.

Se mi guardo indietro mi chiedo come abbiamo fatto. Ma la risposta è semplice: il nostro successo viene da voi, dall’energia e dal contributo che trasmettete, giorno dopo giorno, in tutto quello che facciamo. Questo ci spinge a credere, a investire e a ricordarci del perché abbiamo cominciato, a proseguire con il sorriso e la consapevolezza di essere privilegiati nel poter restituire agli altri quanto di buono abbiamo avuto nell’incontro tra di noi.

Per questo, tengo a ringraziare il Consiglio di Presidenza tutto per il lavoro e la sensibilità che ogni giorno dimostrano nell’indicare il sentiero da percorrere, con uno spirito di collaborazione, condivisione e rispetto. Permettetemi di ringraziare chi con solerzia lavora per concretizzare ogni nostra ambizione: i ragazzi e le ragazze del Segretariato e del Centro Studi per il loro impegno quotidiano e scrupoloso, oltre che i ragazzi e le ragazze del servizio civile, insieme a tutti coloro che hanno intrecciato con Noi il loro personalissimo pezzo di strada. Permettetemi soprattutto di ringraziare voi, che rappresentate il cuore di tutto il nostro operato e i Vostri sogni, che continueranno a guidarci anche nel prossimo anno.

Noi ci abbiamo messo anima, cuore e coraggio. Tutto questo per dimostrare, ogni giorno, a tutti, che insieme possiamo davvero produrre cambiamento. Perché tramite noi, l’idea, la proposta, la suggestione di una singola ragazza o di un singolo ragazzo, può arrivare all’attenzione delle più alte cariche dello Stato e può cambiare in meglio le sorti di questo Paese. Della nostra generazione e di quella futura.

Con la speranza che la luce possa illuminare ogni notte della vostra vita, voglio augurarvi un felice anno nuovo di sogni e progetti, ancora insieme.

Buon 2024 e buona luce!

Di cuore,

Maria

 

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