“Tornare più tardi, scegliere quella università, viaggiare da sole, decidere chi amare” editoriale della Presidente Maria Cristina Pisani per Huffpost Italia

In questo editoriale per Huffpost Italia, scritto in occasione dell’8 Marzo, la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, ha parlato molto di sé, di cosa si porta dietro e di tutte le persone che ha incontrato. Di seguito le sue parole:

“Siamo cresciute in una società maschilista, con una mentalità patriarcale che ci ha educato a sentirci inferiori, sempre un po’ meno rispetto ai nostri fratelli, ai nostri compagni di classe e ai nostri amici: “loro possono in quanto maschi”. Per noi non era mai opportuno tornare più tardi, scegliere quella università, viaggiare da sole, decidere chi amare. Non era mai il tempo, avremmo dovuto aspettare, scegliere quell’altro percorso.

Solo adesso, grazie alle battaglie di tante e tanti, finalmente ci stiamo accorgendo che così non è, che è una bugia grande come un elefante. In questi anni, non abbiamo mai perso la nostra ostinazione a batterci contro un sistema che ci vorrebbe in silenzio, di fronte a un’evidente diseguaglianza.

Anche nei luoghi di lavoro dove selezioni estetiche, commenti sessisti e soprattutto trattamenti salariali differenziati, sono pane quotidiano da ingoiare. Pane amaro, duro e vecchio, che non siamo più disposte ad accettare perché il lavoro è uno strumento essenziale di libertà, di autodeterminazione e dignità, senza il quale noi donne saremo sempre vincolate a un’alterità dalla quale dipendere.

Il diritto alla parità è anche alla base di qualsiasi contrasto culturale alla violenza. La violenza di uomini che credono di detenere un potere sulle loro compagne. Potere di determinare cosa debbano fare, come debbano vestirsi, cosa debbano desiderare per la loro vita.

Una violenza che è fisica, spesso addirittura mortale, ma è anche psicologica, verbale e sessuale, figlia di una cultura sessista. Atteggiamenti che non possiamo più tollerare. Comportamenti che oggi corrono veloci tra gli algoritmi dei social, dove commenti, messaggi e offese feriscono a volte più di un cazzotto e lasciano ferite che sanguinano dall’interno, mentre dall’esterno nessuno se ne accorge.

Noi non resteremo in attesa che si alzi pienamente il vento, quello giusto, quello che darà forza a una nuova onda, ma continueremo a rivendicare a gran voce i nostri diritti, ogni giorno.”

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