Giorno: 15 Dicembre 2022

Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Universale: un viaggio lungo cinquant’anni che viene festeggiato con la pubblicazione di un bando di selezione record per 71.550 opportunità per i giovani

Ogni anno il 15 dicembre si celebra la Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale e l’alto valore del servizio civile. L’individuazione di tale data non è casuale, nel 2022 ricorre il cinquantenario dall’approvazione della legge n.772 del 1972, con la quale viene riconosciuto nel nostro Paese il diritto all’obiezione di coscienza per motivi morali, religiosi e filosofici, istituendo un servizio alternativo a quello militare: il Servizio Civile. Una legge importante con forti limitazioni a chi sceglieva il servizio civile alternativo: rigide procedure per dimostrare la propria obiezione, un servizio più lungo. Il servizio civile non era visto di buon grado.

Nel 1989 la Corte Costituzionale parifica la durata dei due servizi. La svolta arriva nel 1998 con la legge 8 luglio 1998, n. 230, con la riforma dell’obiezione di coscienza che diventa un diritto soggettivo: una concessione dello Stato si trasforma in diritto. Con la legge n.64/2001 viene istituito il Servizio Civile Nazionale su base volontaria aperto anche alle donne, un’opportunità per tutti i cittadini tra i 18 ed i 28 anni che intendono effettuare un percorso solidaristico. A quei valori di pace, di cooperazione, di difesa della Patria sanciti dalla Costituzione, il Servizio Civile continua ad ispirarsi nella sua crescita e nell’evoluzione organizzativa e normativa che, nel tempo, ha poi riformato il servizio civile da nazionale ad universale con il decreto legislativo 6 marzo 2017, n.40.

 

“In questa data si celebra il Servizio Civile, l’impegno e la dedizione di tutti quei giovani che hanno deciso di dedicare un periodo della loro vita al servizio degli altri ed è un momento di festa per le istituzioni e per gli Enti accreditati che con costante passione e professionalità accolgo i giovani con cui realizzano i progetti. Il Servizio Civile rappresenta una forza preziosa ed uno strumento indispensabile del sistema Paese, il suo apporto è fondamentale per realizzare una società solidale che costituisce il traguardo di ogni comunità civile. Le crisi che ancora stiamo vivendo ci dimostrano quanto questo impegno possa diventare strumento di coesione sociale, oltre che di esperienza di crescita per i ragazzi”, dichiara la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani.

 

“La legge Marcora ha profondamente segnato la storia del nostro Paese e questo viaggio lungo cinquant’anni oggi lo festeggiamo con la pubblicazione del bando di selezione che contiene 71.550 opportunità per i giovani di impegnarsi i progetti in Italia e all’estero: il più alto di sempre dal 2001 ad oggi. Un record, è indubbio, ma raggiunto grazie ai risparmi generati dai mancati avvii del 2021 e alle risorse aggiuntive del PNRR: si tratta di 217mln per l’anno per l’anno 2022. Il Servizio Civile da sempre ha dovuto fare i conti con le risorse e i posti disponibili che continuano ad essere altalenanti: per il 2023 potranno essere garantite quasi 55.000 posizioni ancora grazie a 216mln del PNRR di ripartizione delle ulteriori “nuove risorse”, ma per il 2024 e il 2025 con i soli fondi previsti dalla prossima Legge di Stabilità le posizioni si ridurranno drasticamente a circa 25.000”, avverte la Coordinatrice della Commissione “Servizio Civile e cittadinanza attiva” del Consiglio Nazionale dei Giovani anche Coordinatrice del Servizio Civile della Fondazione Amesci, Feliciana Farnese.

 

I fondi previsti in Legge di Bilancio 2023 attualmente con riferimento al triennio 2023-2025 ammontano, al lordo di possibili accantonamenti e riduzioni dell’Ufficio di bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di uno stanziamento pari a 111mln per il 2023, 150mln per il 2024 e 150mln per il 2025 un segnale non positivo per i giovani che vogliono impegnarsi per il bene comune e mettersi al servizio del Paese, e per gli enti accreditati che mettono in campo investimenti (inusuale per una politica pubblica), accogliendo i giovani presso le loro strutture operative, in termini di competenze ed esperienze di risorse umane, di strumenti e di dotazioni, nonché di finanziamenti autonomamente reperiti.

 

“Rispetto ai fondi le domande di partecipazione da parte dei giovani restano tuttavia ancora maggiori rispetto alle disponibilità: i giovani rappresentano il mezzo ed il fine del servizio civile. La precarietà dei fondi annualmente disponibili non consente di fare del Servizio Civile una politica strutturale del Paese, testimoniando disattenzione politica nei confronti dei giovani e disperdendo la capacità progettuale ed operativa degli enti. Il Servizio Civile per svolgere la sua missione di solidarietà ha bisogno del pieno sostegno delle Istituzioni: di un sostegno economico innanzitutto. Un investimento utile perché con le sue attività interviene laddove, altrimenti, dovrebbero agire le pubbliche istituzioni. Come CNG oggi lanciamo l’appello affinchè il Presidente del Consiglio dei Ministri presti fede agli impegni assunti quando ha dichiarato al Vita di “prevedere lo stanziamento triennale di risorse strutturali per il Fondo nazionale per il servizio civile, così da permettere ai tanti giovani che ne fanno richiesta di vederla accolta anziché rigettata per mancanza di risorse”. Il Servizio Civile è oggi una risorsa preziosa su cui il Paese sa di poter contare dove convivono l’impegno di migliaia di enti accreditati e di decine di migliaia di giovani motivati”, aggiunge e conclude la Presidente Pisani.

 

“Durante la mia esperienza di Presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile ho maturato la consapevolezza che le risorse del PNRR non devono sostituire le risorse ordinarie e non possono risolvere questioni più generali di sistema, le quali devono avere una strategia di lungo periodo e utilizzare tutti gli strumenti, a partire dai fondi europei e politiche ordinarie. Il Servizio Civile Universale è alle prese con una riforma ambiziosa e se intende mantenere l’impegno di giungere all’Universalità del Servizio dando una risposta positiva a tutte le domande presentate ogni anno dai giovani (circa 80-100 mila) è ad oggi su punti qualificanti, priva sia di strumenti organizzativi che di risorse. Il PNRR è occasione di sviluppo fondamentale ma non può bastare. Da qui l’importanza di non rimandare più un intervento deciso dello Stato che renda il Servizio Civile sempre più universale, partecipato e capace di rispondere alle istanze dei territori e alle esigenze dei giovani. La storia del Servizio Civile nel nostro Paese ha avuto uno svolgimento difficile, il cinquantenario ce lo ricorda bene, ma ha portato con sé sempre una grande ricchezza di impegno delle persone, di pace e di solidarietà, e nel suo DNA ci sono sempre ad accompagnarlo la motivazione dei giovani, delle persone che animano gli Enti accreditati che si inventano modi e forme sempre più rispondenti ai tempi senza allontanarsi dai principi ispiratori. Sono questi i valori che celebriamo oggi, non solo un anniversario”, chiude la Coordinatrice Farnese.

“Da 50 anni siamo la generazione del volontariato” – Leggi qui l’articolo Di Maria Cristina Pisani sull’Huffington Post

Nel corso degli anni il Servizio Civile è cresciuto, è stato riformato e rafforzato ed è oggi una risorsa preziosa per il Paese in cui convivono migliaia di enti accreditati e decine di migliaia di giovani. Ma servono maggiori risorse.

Quest’anno celebriamo i primi 50 anni dalla legge numero 722 da cui nacque il diritto all’obiezione di coscienza e dai cui si mossero i primi passi per la costituzione del Servizio civile. L’Italia è stato uno degli ultimi Paesi europei ad adottare una legge per riconoscere l’obiezione di coscienza, un successo per cui dobbiamo sicuramente ringraziare i tanti obiettori che, nonostante la diffidenza altrui, hanno coerentemente portato avanti azioni individuali molto significative. La progressiva sensibilizzazione dell’opinione pubblica portò, infatti, il 15 dicembre 1979 all’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza che permise a tantissimi giovani di poter svolgere un servizio civile alternativo.

Si pensi che dal 1973 al 2005, anno di sospensione del servizio militare obbligatorio, sono stati quasi 800mila i giovani che hanno svolto il servizio civile per assolvere all’obbligo di leva. Un numero significativo che fa comprendere meglio l’importanza di questa nuova opportunità. Una svolta importante in questo lungo percorso arrivò nel 1998 con la legge numero 230: l’obiezione di coscienza divenne un diritto soggettivo che fino ad allora era unicamente una concessione dello Stato. Grazie a questa norma l’obiezione di coscienza diventò una vera e propria alternativa per l’adempimento di un dovere civico fornendo, nelle finalità, un modello per l’istituzione del Servizio Civile Nazionale, istituito ufficialmente nel 2001 con la legge numero 64. La prima campagna promozionale del nuovo Servizio Civile, lanciata nel 2002, apriva per la prima volta nella storia questa opportunità a tutti i giovani italiani. Qualche anno dopo, il primo gennaio 2005, venne abolita ufficialmente la leva obbligatoria.

Nel corso degli anni il Servizio Civile è cresciuto, è stato riformato e rafforzato, grazie all’impegno del governo e del Parlamento, ed è oggi una risorsa preziosa per il Paese in cui convivono l’impegno di migliaia di enti accreditati e di decine di migliaia di giovani fortemente motivati. Sono questi i valori che celebriamo, valori che non ci limitiamo a rivendicare e a declamare, ma che pratichiamo, a vario titolo, ogni giorno e in ogni azione per il nostro Paese e per i nostri giovani.

Anche nei momenti più difficili che stiamo tutt’oggi vivendo, abbiamo tutti riconosciuto i valori del servizio civile quale strumento indispensabile del sistema Paese. Da qui l’importanza di non rimandare più un intervento quanto mai decisivo dello Stato che supporti realmente il Servizio Civile e che, coinvolgendo un numero sempre più elevato di giovani a supporto di progetti ed enti nei quali le ragazze e i ragazzi possano vivere la loro esperienza di servizio alla comunità, lo renda definitivamente una politica strutturale del nostro Paese.

La precarietà dei fondi annualmente disponibili nella legge di bilancio non consente, infatti, di rendere il Servizio Civile Universale una politica strutturale del Paese, testimoniando una disattenzione politica nei confronti dei giovani e disperdendo quella capacità progettuale e operativa degli enti. I fondi destinati dal Pnrr al Servizio Civile Universale non potranno assicurare l’avvio di un contingente di 80mila giovani l’anno, se a tale obiettivo non concorreranno le leggi di stabilità degli anni a venire.

Certamente, siamo consapevoli delle sfide economiche e sociali che l’Italia attraversa in questo delicato momento; tuttavia, investire maggiori risorse sul Servizio Civile significa dare un’ulteriore risposta ai problemi e alle difficoltà del Paese, valorizzando uno strumento di inclusione sociale, di benessere per i cittadini e le comunità, di promozione della pace, e investendo nella educazione civica dei giovani e nella loro partecipazione alla vita democratica del Paese.

In questi anni, anche attraverso il nostro impegno, abbiamo lavorato a un incremento dei finanziamenti per il triennio 2021-2024, alla stabilizzazione delle risorse in Legge di Stabilità per un contingente minimo di 50mila giovani ogni anno, all’ideazione di un meccanismo di stabilizzazione delle risorse a abbiamo chiesto di incrementare gli strumenti di sostegno al sistema Servizio Civile, sia economici che organizzativi, per sostenere l’aumento del numero di operatori volontari ed a questo accompagnare l’innalzamento di qualità dei programmi e progetti.

L’istituzione della Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale, nel 2019, ha rappresentato un passaggio storico. Il giusto riconoscimento a tanti giovani volontari del nostro Paese che quotidianamente mettono a disposizione della collettività il loro impegno, l’altruismo e la generosità, anche in momenti di assoluta emergenza. Il 15 dicembre è e sarà un momento di festa anche per tutti gli Enti del servizio civile, che con costante passione e professionalità realizzano i progetti in cui operano i giovani, e per le istituzioni tutte che hanno permesso, anche in tempi di una straordinaria situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, di esserci e di portare il proprio fattivo contributo per un obiettivo importante.

Con orgoglio possiamo dire che siamo la generazione del volontariato. Siamo una rete pronta a sostenere il nostro Paese, senza lasciare mai nessuno indietro. Siamo, con orgoglio, Il Servizio Civile Universale.

 

Consiglio Nazionale dei Giovani
Via Adige, 26 – 00198 Roma
Tel. +39 06 94523417