“Da 50 anni siamo la generazione del volontariato” – Leggi qui l’articolo Di Maria Cristina Pisani sull’Huffington Post

Nel corso degli anni il Servizio Civile è cresciuto, è stato riformato e rafforzato ed è oggi una risorsa preziosa per il Paese in cui convivono migliaia di enti accreditati e decine di migliaia di giovani. Ma servono maggiori risorse.

Quest’anno celebriamo i primi 50 anni dalla legge numero 722 da cui nacque il diritto all’obiezione di coscienza e dai cui si mossero i primi passi per la costituzione del Servizio civile. L’Italia è stato uno degli ultimi Paesi europei ad adottare una legge per riconoscere l’obiezione di coscienza, un successo per cui dobbiamo sicuramente ringraziare i tanti obiettori che, nonostante la diffidenza altrui, hanno coerentemente portato avanti azioni individuali molto significative. La progressiva sensibilizzazione dell’opinione pubblica portò, infatti, il 15 dicembre 1979 all’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza che permise a tantissimi giovani di poter svolgere un servizio civile alternativo.

Si pensi che dal 1973 al 2005, anno di sospensione del servizio militare obbligatorio, sono stati quasi 800mila i giovani che hanno svolto il servizio civile per assolvere all’obbligo di leva. Un numero significativo che fa comprendere meglio l’importanza di questa nuova opportunità. Una svolta importante in questo lungo percorso arrivò nel 1998 con la legge numero 230: l’obiezione di coscienza divenne un diritto soggettivo che fino ad allora era unicamente una concessione dello Stato. Grazie a questa norma l’obiezione di coscienza diventò una vera e propria alternativa per l’adempimento di un dovere civico fornendo, nelle finalità, un modello per l’istituzione del Servizio Civile Nazionale, istituito ufficialmente nel 2001 con la legge numero 64. La prima campagna promozionale del nuovo Servizio Civile, lanciata nel 2002, apriva per la prima volta nella storia questa opportunità a tutti i giovani italiani. Qualche anno dopo, il primo gennaio 2005, venne abolita ufficialmente la leva obbligatoria.

Nel corso degli anni il Servizio Civile è cresciuto, è stato riformato e rafforzato, grazie all’impegno del governo e del Parlamento, ed è oggi una risorsa preziosa per il Paese in cui convivono l’impegno di migliaia di enti accreditati e di decine di migliaia di giovani fortemente motivati. Sono questi i valori che celebriamo, valori che non ci limitiamo a rivendicare e a declamare, ma che pratichiamo, a vario titolo, ogni giorno e in ogni azione per il nostro Paese e per i nostri giovani.

Anche nei momenti più difficili che stiamo tutt’oggi vivendo, abbiamo tutti riconosciuto i valori del servizio civile quale strumento indispensabile del sistema Paese. Da qui l’importanza di non rimandare più un intervento quanto mai decisivo dello Stato che supporti realmente il Servizio Civile e che, coinvolgendo un numero sempre più elevato di giovani a supporto di progetti ed enti nei quali le ragazze e i ragazzi possano vivere la loro esperienza di servizio alla comunità, lo renda definitivamente una politica strutturale del nostro Paese.

La precarietà dei fondi annualmente disponibili nella legge di bilancio non consente, infatti, di rendere il Servizio Civile Universale una politica strutturale del Paese, testimoniando una disattenzione politica nei confronti dei giovani e disperdendo quella capacità progettuale e operativa degli enti. I fondi destinati dal Pnrr al Servizio Civile Universale non potranno assicurare l’avvio di un contingente di 80mila giovani l’anno, se a tale obiettivo non concorreranno le leggi di stabilità degli anni a venire.

Certamente, siamo consapevoli delle sfide economiche e sociali che l’Italia attraversa in questo delicato momento; tuttavia, investire maggiori risorse sul Servizio Civile significa dare un’ulteriore risposta ai problemi e alle difficoltà del Paese, valorizzando uno strumento di inclusione sociale, di benessere per i cittadini e le comunità, di promozione della pace, e investendo nella educazione civica dei giovani e nella loro partecipazione alla vita democratica del Paese.

In questi anni, anche attraverso il nostro impegno, abbiamo lavorato a un incremento dei finanziamenti per il triennio 2021-2024, alla stabilizzazione delle risorse in Legge di Stabilità per un contingente minimo di 50mila giovani ogni anno, all’ideazione di un meccanismo di stabilizzazione delle risorse a abbiamo chiesto di incrementare gli strumenti di sostegno al sistema Servizio Civile, sia economici che organizzativi, per sostenere l’aumento del numero di operatori volontari ed a questo accompagnare l’innalzamento di qualità dei programmi e progetti.

L’istituzione della Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale, nel 2019, ha rappresentato un passaggio storico. Il giusto riconoscimento a tanti giovani volontari del nostro Paese che quotidianamente mettono a disposizione della collettività il loro impegno, l’altruismo e la generosità, anche in momenti di assoluta emergenza. Il 15 dicembre è e sarà un momento di festa anche per tutti gli Enti del servizio civile, che con costante passione e professionalità realizzano i progetti in cui operano i giovani, e per le istituzioni tutte che hanno permesso, anche in tempi di una straordinaria situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, di esserci e di portare il proprio fattivo contributo per un obiettivo importante.

Con orgoglio possiamo dire che siamo la generazione del volontariato. Siamo una rete pronta a sostenere il nostro Paese, senza lasciare mai nessuno indietro. Siamo, con orgoglio, Il Servizio Civile Universale.

 

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