Perchè i giovani ritornano alla terra

Durante la pandemia molti sono i giovani under 35 che hanno deciso di tornare a lavorare nei campi e ad allevare bestiame. Secondo un rapporto della Coldiretti, pubblicato nel gennaio 2021, sono più di 55.000 i giovani imprenditori e le giovani imprenditrici che hanno scelto di dedicarsi ai campi e agli allevamenti nel 2020.

Anche nel settore agricolo sono state apportate rivoluzioni tecnologiche in modo da rendere più sostenibili le produzioni, anche quelle più tradizionali. Pertanto, sono state iscritte nel registro delle start up dell’Agri tech aziende che hanno creato una piattaforma online per il tracciamento e la certificazione di prodotti della filiera agroalimentare, per garantire di rispettare l’ambiente e di non sprecare acqua.

L’ultimo studio di Coldiretti e del Centro Studi Divulga, Giovani in Agricoltura – Covid, la svolta green delle nuove generazioni svolto con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale evidenzia che durante la crisi da Covid-19, gli occupati nel settore agricolo sono stati 11.000 in più rispetto agli ultimi dieci anni. Confrontando questo numero con quelli di altri settori nello stesso periodo, si può notare la differenza: -14% di personale nel settore della ristorazione; -3,7% nei negozi e nella vendita all’ingrosso; -4,2% tra gli operai.

Se vuoi intraprendere questa strada, approfitta delle politiche di sostegno dei Programmi di sviluppo rurale e di misure come le Aste delle Terre, Donne in campo o Resto al Sud (agevolazioni Ismea per l’imprenditoria giovanile in agricoltura).

 

 

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